Cuore in trappola

E ci crediamo, tanto che rifiutiamo pretendenti senza il cavallo bianco, il mantello azzurro, gli occhi blu mare, che non fanno inchini e non hanno castelli.

Quando le delusioni sentimentali si contano oltre una mano, ci arrendiamo. Da quel momento ci accontenteremo del principe senza mantello, senza carrozza, senza castello, senza modi gentili.

Qualcuno ci ha spiegato che la realtà è lungi dall’essere una favola? Anche il rapporto più promettente non si sottrae da conflitti, crisi e cambiamenti repentini.

Quindi cosa dobbiamo fare?

L’amore è una gran fregatura che vale la pena di vivere oppure è una trappola dorata da cui è meglio stare lontani?

Nessuno potrà rispondere con certezza a questa domanda, perché ogni relazione ha le sue regole, quello che possiamo fare è non mentire a noi stesse se non siamo felici.

Philip

Francy

Ecco il libro parla di un amore malato e di dipendenza affettiva

Un amore malato inizia con l’insicurezza di uno dei due partner, si mente a se stessi e si costruisce una realtà parallela per paura di distaccarsi dall’altro, per sopravvivere, per non ammettere di essere in errore, per paura di restare soli creando quella che viene definita una dipendenza affettiva.

Essere narcotizzati dall’insoddisfazione crea dipendenza, si cade in una rete di sudditanza intrisa di trappole mentali inespugnabili.

Più il rapporto si complica di regole sconosciute, più si rafforza la catena della dipendenza.

Il gioco perverso del voler a tutti i costi risolvere, giustificare e capovolgere una situazione, per nulla chiara, mette in pericolo la stabilità della parte debole, colui o colei che crede di amare alla follia e non accetta di non essere ricambiato

Il 96% delle donne che hanno subito una violenza psicologica dichiarano di non aver compreso da subito di essere incappate in una relazione malata, ma di aver giustificato ogni atteggiamento scambiandolo per atto d’amore o di riconoscimento.