Stare bene

Gli occhi invisibili delle persone sensibili

Se c’è una cosa certa è che una persona indifferente non capirà mai un sensibile e viceversa. I sensibili hanno occhi invisibili per vedere cose che gli altri ignorano, sentono le emozioni amplificate e non vivono sempre bene il loro dono.

D’altra parte se il sensibile trova in una film esilarante quell’unica parola che lo commuove e si lascia andare in un pianto liberatorio, l’insensibile farebbe difficoltà a consolarlo perché non ci trova la disperazione o la tragedia in una commedia comica.

 Entrare in sintonia con questo tipo di persone è un po’ difficile, eppure essere sensibili è davvero un gran privilegio.

la nuvola dei sensibili

COME SI VIVE DA SENSIBILE?

Con grande intensità una realtà che ad altri sfugge, si percepiscono sfumature che agli altri passano in cavalleria, si vive spesso nel dolore, anche se non ti appartiene. Eppure quel tocco di magia quando anticipi un’emozione che l’altro sta provando e ti senti dire come fai, arriva tutta la meraviglia del nostro essere.

Sono una sensibile e non me ne vergogno, vivo grandi emozioni e orribili momenti, spesso vorrei essere come gli indifferenti per non provare il dolore che sento quando mi viene raccontata una storia d’amore con tutti i suoi guai, quando vivo gli ultimi attimi di una donna uccisa dal suo compagno.

Vorrei restare insensibile a una mamma che sgrida il suo bambino o ad un gesto semplice come un fiore regalato, ma è più forte di me e delle volte ti assicuro è orribile provare queste emozioni così intense.

Sono ripagata solo quando mi viene riconosciuta una dote speciale a cui pochi sanno dare un nome e pensare che è così semplice, si chiama empatia o appunto sensibilità.

Mel Gipson- La passione di Cristo

Ti ricordi il film “La passione di Cristo” di Mel Gibson?

Se hai voglia di leggere ti racconto cosa successe il giorno in cui con Ivano andammo a vederlo.

Avevo compreso già dalle prime scene che mi avrebbe scosso, tanto che quelle più cruenti relative alla tortura, lo stesso Ivano mi copriva gli occhi costringendomi a non guardare ( mi conosceva molto bene ). Non le ho viste di fatto e anche se avevo perso la metà del film tanto mi è bastato.

Usciti dal cinema, ognuno ha preso la sua auto per andare a casa. Entrambi eravamo arrivati dal lavoro e ognuno aveva la sua.

Mi sentivo strana, non capivo, stavo benissimo prima del film.

Salita in auto ho imboccato la strada che porta dalle Piramidi alla Riviera Berica, abitavamo in quella zona, ed esattamente sopra il cavalcavia dell’autostrada ho iniziato a vedere tutto nero, stavo svenendo.

In un secondo ho elaborato il dopo. Resistere fino alla fine del ponte o precipitare dritta giù in autostrada.

Con la mente mi sono imposta di non svenire, di resistere. Sono scesa dal cavalcavia, ho parcheggiato a destra vicino al cancello di una casa e sono svenuta.

Poi è andata bene, Ivano, quando non mi ha vista più, è ritornato indietro e mi ha soccorsa.

Questo è quello che può fare la sensibilità anzi direi l’ipersensibilità.

Sono quasi tutti rosa

SEI SENSIBILE PERCHE’ CE L’HAI NEL DNA?

Nella rivista “Brain and Behaviour” è stata pubblicata una ricerca fatta dall’Università “Stony Brook” di New York, nella quale hanno tratto delle conclusioni dopo aver esaminato lo stato emotivo di un gruppo di persone ipersensibili a confronto di chi non lo era per nulla.

Solo il 20% della popolazione mondiale può essere definito “altamente sensibile”. La cosa interessante è che non sanno di esserlo. La loro caratteristica principale è avere un cuore aperto, occhi invisibili che osservano il mondo diversamente e sono fortemente empatici, fattore indispensabile per la socializzazione.

In pratica le aree neuronali si collegano più frequentemente con le emozioni e sono in grado di intuire sentimenti che altri non percepiscono.

QUAL E’ IL PROBLEMA?

Che la maggior parte del mondo è privo di empatia per cui la loro sensibilità irrita e spesso i sensibili vengono derisi.

Hai sentito parlare dei neuroni specchio?

Si trovano nella corteccia frontale inferiore del cervello, vicina alla zona del linguaggio e sono collegati con l’abilità di interpretare, captare e processare le emozioni degli altri. Ecco i sensibili hanno questa zona iper attiva.

E poi c’è l’insulina.

I medici della ricerca hanno definito l’insulina la poltrona della coscienza perché a sedersi proprio lì sono le intuizioni, i sentimenti e le percezioni di tutto quello che vive la persona ogni istante della sua vita.

Diciamo che mentre la poltrona degli insensibili è quasi sempre libera, in quella dei sensibili non ti puoi accomodare, è già occupata da tutte queste emozioni che lavorano 24h 7 su 7.

IL SENSIBILE NON LO E’ PER SCELTA

Imparano a convivere con questa caratteristica fin da piccoli e gestiscono da adulti lo stato emotivo se ne sono consapevoli.

Il sensibile non è una persona timida o sbagliata, al contrario ha in seno un dono meraviglioso che spesso con la maturità sfrutta per una professione oppure per aiutare gli altri. Sono esseri preziosi e rari per questo se ne incontri uno dovresti ritenerti fortunato. Lui vede quello che tu non vedresti neppure con una lente di ingrandimento.

Ti è mai capitato di essere immerso in una lettura e sentire in sottofondo una musica da lontano? Se sei un sensibile risponderai di sì.

Succede perché il cervello sensibile capta ogni informazione che lo circonda e la elabora intensamente. Ha un doppio carico di lavoro e non rinuncia né alla lettura, né all’ascolto della musica finché non interverrà il raziocino facendo una scelta.

RISOLVERE L’IPERSENSIBILITA’ PER SALVARSI

Di fatto il sensibile dovrebbe imparare a gestire le proprie emozioni, dosare la sua sensibilità, altrimenti rischia di venirne travolto e vive male.

E’ un lavoro che può fare benissimo un bravo psicoterapeuta e da consellor consiglio vivamente di intraprendere un percorso di terapia con questo professionista.

Comunque sia, per quanto ce la metta tutta a non sentire, sono più le volte che mi duole il cuore che quello per cui gioisce, per gli altri!

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