Il fallimento è difficile da digerire, può distruggerti e metterti delle strane idee in testa, ma rimuginare può essere molto più pericoloso.
Pensa allo stato d’angoscia che il tuo cervello deve sopportare ogni volta che ti metti a pensare e a ripensare alla stessa identica cosa, è come avere un criceto che gira a vuoto sulla ruota nel tuo cervello.
Hai subito un torto, ne sei stato vittima, hai un pensiero negativo in testa, sei preoccupato per la situazione economica, sei nel pieno di una crisi esistenziale e il pensiero fisso diventa ossessione, paranoia, incubo.
Cosa succede quando il cervello pensa sempre alla stessa cosa?
Prima di dirti in che guaio ti stai affossando, ho pensato che raramente questa forma ossessiva accade pensando a situazioni piacevoli, gioiose, gratificanti.
A me non succede di ossessionarmi pensando di essere una donna fortunata, a quanto amore mi circonda o rimuginare pensando a quanto sono brava nel mio lavoro.
Mi succede, al contrario, di ricordare in modo ossessivo a un evento negativo che ho vissuto, a un rapporto andato a male, a una bolletta salata da pagare.
Siamo fatti così, perlomeno lo siamo fintantoché non impariamo che possiamo cambiare il corso di un fiume se ci convinciamo che potrebbe salvarci dalla siccità mortale.
CHE COSA RUMINIAMO DI PIU’?
Solitamente le nostre disgrazie che riguardano episodi vissuti nel passato o valutazioni negative che abbiamo di noi stessi.
Pensa che, il più delle volte, sono pensieri che non hanno neppure fondamento, presumiamo che possano accadere cose orribili, ma produciamo proiezioni fantastiche di fatti che magari non accadranno mai.
Potrei farti un elenco infinito di esempi per farti capire la situazione, ne scelgo uno che mi è capitato, così saprò spiegarmi meglio.
LA MIA STORIA E LA FINE DI MISTER CHEF
Mi trovo nel bel mezzo di una burrasca lavorativa, la crisi economica sta avanzando come un mostro affamato divorando ogni cosa o persona che incontra.
Ho aperto da poco la WEcommunication, un’agenzia di comunicazione video.
Dopo gli anni meravigliosi passati a Tva Vicenza e grazie alla mia irrefrenabile creatività, sono convinta di aver trovato la mia strada.
Ho tutte le carte per vincere: so scrivere, ho immaginazione, creatività, sono preparata sulla regia e sul montaggio, ho fantasia e soprattutto ho sempre anticipato i tempi con idee innovative, delle volte troppo innovative, anche se a fatica, qualche volta riesco a contenermi.
Nelle tv americane iniziano a fioccare i primi show culinari, da noi credo ci fosse solo la Clerici al tempo, comunque sia, un giorno mi viene un’idea brillante, fare un programma di sfida in cucina con protagonisti i ragazzi di una scuola alberghiera.
Inizio a buttare giù un canevaccio, penso a tutto, dalle selezioni alla scelta dei ragazzi, la sceneggiatura e le battute da dire, le dieci puntate, gli ospiti d’onore chef, il pubblico, le vincite, gli operatori e gli addetti al montaggio, gli sponsor.
Mi dedico anima e corpo e per un mese ho pensato solo a questo.
Trovo tutto, trovo soprattutto gli sponsor che vogliono investire sul programma.
Fermo l’Istituto alberghiero per 4 giorni promettendo di girare 10 puntate e togliere il disturbo.
Siamo tutti pronti e si parte.
Registriamo tutto in 3 giorni, il programma è una figata e io sono al settimo cielo.
In attesa del montaggio delle dieci puntate il mio montatore mi prepara una sigla che mi servirà per partecipare a un concorso di Canale 5 come miglior format italiano.
Arriviamo tra i 50 migliori in Italia e vinciamo un passaggio su Italia 2 in seconda serata.
La mia rivincita e il successo di tutti.
Siamo in ottobre e a dicembre il programma deve andare in onda in alcune tv regionali e nazionali.
Vado dagli sponsor per raccogliere materiale e info per fare gli spot.
- Il primo e più importante mi dice che non se la sente di partecipare perché la crisi lo sta mettendo in difficoltà
- il secondo mi propone una quota pari al 20% di quella prevista perché non era il momento per investire,
- il terzo e il quarto mi dicono di sentirci in tempi migliori, hanno altri problemi da risolvere.
- Il quinto e ultimo mi dice proprio un sonante NO, SCUSA DOBBIAMO RIMANDARE
IN UN GIORNO HO PERSO TUTTO
Questo disastro mi ha portata alla disperazione ed è diventato un chiodo fisso per due mesi nei quali ho pensato di farla finita.
Eh sì, perché in gioco c’erano tutti gli operatori che avevano lavorato per me e dovevo pagare, i ragazzi che avevano partecipato felicissimi di vedersi in tv, gli chef che avevo contattato, il pubblico e me stessa.
Ho pensato e ripensato alla mia disperazione, ai perché, a che cosa mi stava succedendo e ogni giorno il mio unico pensiero era come risolvere tutto.
Nessuno mi ha aiutata, tutti pretendevano quello che avevo promesso e io non potevo dare loro nessuna soddisfazione, ho pensato davvero fosse la gogna più pesante che avessi mai dovuto sopportare.
Ho pianto lacrime acide, ho distrutto il mio corpo non nutrendolo più, ho rigato rughe che diventavano sempre più profonde e ho pregato ogni Dio mi venisse alla mente.
UNA SOLA COSA NON HO FATTO
Non ho detto la verità!
A tutti ho nascosto quello che mi era successo per paura di essere giudicata e mal voluta, rimandavo con scuse verosimili, senza MAI chiedere un aiuto vero.
Lo stato d’angoscia in cui ero caduta mi ha impedito di vedere la realtà e trovare soluzioni vere finchè il mio maestro mi ha suggerito di LASCIARE ANDARE TUTTO.
Per cercare una soluzione a un fatto irrisolvibile avevo peggiorato la mia situazione: non avevo lavorato, non avevo guadagnato un centesimo e avevo ridotto me stessa in polvere.
Aveva ragione il mio maestro dovevo lasciare andare e provare a ricominciare.
Basta con insonnia, irrequietezza, mal di pancia, nausea, tensione muscolare, danni cardiaci e pensieri suicidi, potevo farcela e piano piano sono risalita.
COSA FARE SE CADI IN UNO STATO DI RUMINAZIONE MENTALE?
Condividere è uno dei modi per fermare quella ruota in cui il criceto è salito, riconoscere che non c’è via d’uscita se non quella di mollare tutto e non pensarci più.
Imparare a gestire le emozioni negative non è facile, sarebbe consigliabile affidarsi a uno specialista come uno psicoterapeuta in grado di captare le tue potenzialità, farle riemergere per acquisire consapevolezza e fiducia in se stessi.
Mi piace pensare che nulla viene mai a caso, certo farei volentieri a meno di esperienze così devastanti.
Non posso negare che quando rivedo i video della puntata e della sigla fatta, sapere che ho tutto il materiale da qualche parte nel pc ed lì in panchina, piango ogni volta.
Rimuginare fa male al cuore e alla mente, cercare soluzioni concrete e ammettere di aver fallito è il primo passo per non cadere nell’oblio della depressione.
La vita ti riserva sempre delle sorprese, sii pronto a scartare il pacco regalo con un grande sorriso.
Sorprendente!
Cavoli! Hai proprio ragione. Mi ha fatto bene leggere questo articolo. Rimuginare è come mescolare … non ti dico cosa…:) La puzza si sente molto di più:)