Confidenze

Emma Marrone si confida parlando della sua musica

In “Essere qui” l’ultimo album di Emma Marrone mostra tutta la sua femminilità, il suo essere ottimista, senza aver paura di confrontarsi con un sound internazionale e un nuovo linguaggio vocale, che la definisce appieno. Ecco come Emma Marrone si confida con me parlando della sua musica.

“Parlo dell’album come fosse un pezzo della mia vita che nasce dalla necessità impellente di raccontare chi sono”

Emma Marrone

Queste le prime parole che Emma dichiara con un filo di voce calda e molto sicura di ciò che è e di che cosa desidera dal presente.

Hai passato due anni lontano da tutto, che cosa cercavi e che cosa hai trovato?

Sono andata controcorrente, al posto di accelerare, ho rallentato. Avevo bisogno di ritrovare me stessa.

Ho scelto questo mestiere per le emozioni che sento quando sono su un palco, quando sono a contatto con il pubblico, quando compongo e canto.

Volevo sentire il sentimento della mancanza, sentirmi spiazzata tutti i giorni, la nostalgia, il brivido di salire sul palco, come fosse la prima volta.

Temo l’automatismo, non voglio abituarmi e sentire tutto come fosse scontato. Ecco perché ho desiderato concentrarmi su di me.

Da qui il titolo dell’album “Essere qui”?

Sì, mi sono presa il tempo per rilassarmi, seguendo solo i miei tempi.

Ci dimentichiamo troppo del presente pensando sempre al futuro, a ciò che domani accadrà e così facendo ci perdiamo tutto il presente, il qui ed ora.

Ho ripreso infatti a suonare la chitarra che porterò nei miei concerti lasciando andare la paura di non essere all’altezza, ma ascoltando solo le vibrazioni che questo mi dà e che potrò condividere con il mio pubblico.

Con loro infatti cerco il contatto, gli occhi che mi cercano, gli sguardi che mi arrivano dritti nella pancia.

Perché hai sentito la necessità di metterti a nudo in un docu-video dove racconti le tue fragilità, i tuoi momenti di sconforto?

Durante le riprese a New York per l’album ho toccato molte corde delle emozioni.

Ho chiesto espressamente di non chiudere la telecamera nei momenti in cui cadevo nello sconforto, mi prendeva la paura, mi sentivo triste.

Questa parte di me, molto intima parla delle mie fragilità di donna, di quando mi prende la debolezza e tutti i dubbi che ognuno di noi ha in alcuni momenti della vita.

Siamo troppo abituati alla patina di foto e storie taroccate dove non c’è confine tra vero e falso, il falso sembra vero e il vero sembra falso.

Tutto ciò che accade dietro le quinte durante la preparazione di un disco è una fucina di emozioni, non sempre sono positive e quelle negative fanno parte della vita, della mia vita. Perché nasconderle?

Quanto ti manca Pino Daniele?

A Pinuccio devo tutto, è stato il primo che ha creduto in me e mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere. Mi mancano le sue telefonate improvvise, le nostre chiacchierate, le nostre risate. Ma lui c’è.

Emma Marrone e Stefania Zilio

Che cos’è per te un “attimo di pace”?

Quando si spengono le luci sul palco, mi inginocchio davanti al mio pubblico, lo ringrazio, vado in camerino e piango.

Grazie Emma

Grazie Stefy

Intervista pubblicata su Livein

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