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Uno spettacolo che non si vedeva dai tempi di Galileo

Quest’anno il solstizio d’inverno cadrà alle ore 11:02, a questo si aggiunge uno spettacolo che non si vedeva dai tempi di Galileo.

Il Solstizio segna l’inizio della stagione invernale, almeno in senso astronomico ed è la notte più lunga del 2020

Ed ecco un fenomeno astronomico di rilievo: la Grande congiunzione tra Giove e Saturno, uno spettacolo che non si vedeva dai tempi di Galileo.

Il solstizio invernale è il simbolo della rinascita spirituale, la sconfitta delle tenebre da parte del Sole, il trionfo della Luce e la Luce è il simbolo centrale dell’iniziato. L’attesa della Luce e lo sforzo di ricominciare il cammino significano che è difficile essere liberi, mentre più facili sono il sonno, l’oscurità, l’alienazione.

Nonostante i solstizi ricorrano ogni anno con cadenza regolare (il 21 o il 22 di giugno e di dicembre), si tratta in realtà un artificio introdotto dai nostri calendari.

La data esatta tende infatti a ritardare di circa sei ore ogni anno, ed è per questo motivo che sono stati creati gli anni bisestili, che servono proprio a recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni) ed evitare che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.

Ultima curiosità, il solstizio d’inverno cade proprio in prossimità del Natale.

Un caso?

Assolutamente no, perché la data era al centro delle festività pagane (probabilmente il Natalis Solis Invicti degli adoratori di Mitra) su cui si ritiene sia stato ricalcato il natale cristiano.

Non si tratta comunque di un caso isolato, perché i solstizi rappresentavano un momento importante nel calendario di moltissime altre culture antiche. Come i Maya, che avevano previsto la fine del mondo proprio per il solstizio di inverno del 2012. Per fortuna, si sono sbagliati.

Ormai ci siamo.

Uno spettacolo che non si vedeva dai tempi di Galileo

A breve, infatti, i due giganti del Sistema solare Giove e Saturno si incontreranno in quella che viene chiamata la Grande congiunzione.

Un evento raro e davvero eccezionale: una congiunzione così stretta infatti non si vedeva da 400 anni, dall’epoca di Galileo e Keplero, e sarà anche la prima osservabile a occhio nudo da ben 800 anni, ossia dal 1200 circa. 

Oggi, 21 dicembre, quindi, sarà un evento imperdibile dove Giove e Saturno si faranno ammirare vicinissimi nei nostri cieli.

Una vicinanza che potrebbe farli sembrare come un unico astro, ed è proprio per questo che è stato ribattezzato come la stella di Natale 2020.

Meteo permettendo, la congiunzione sarà visibile a occhio nudo, in questo caso i due pianeti appariranno sovrapposti, a chi  invece osserverà il cielo con un telescopio o un binocolo sembreranno danzare uno accanto all’altro, distinti.

La Luce è il simbolo al centro di questa ricorrenza

La Luce è quindi l’energia che ogni forma è capace d’irradiare, l’essenza spirituale che manifestandosi la qualifica.

L’assenza di Luce, prodotto della coscienza spirituale, lascia l’uomo nella tenebra, nell’oscurità, tanto che l’Insegnamento definisce il sé inferiore ancora privo di quella coscienza, un’ombra.

Quelle che Giordano Bruno definiva “ombre delle idee”, l’uomo non consapevole dell’Idea che lo ha generato e che lo Anima. E proprio come ombre si muovono gli uomini nel labirinto del mondo di caos.

La Luce è per chiunque, ma bisogna desiderarla!

ps: questo articolo è un insieme di testi recuperati da vari siti di astronomia, scienza e massoneria.

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