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Scopri i misteri inspiegabili del vicentino

Se ogni città ha le sue credenze, i quartieri conservano ancor di più gelosi i loro misteri.

Tra le tenebre della notte qualcosa si muove, il silenzio fa da echo ai fruscii di vesti e tonfi di passi pesanti, c’è qualcosa di occulto e di sottile nell’aria, scopriamo quali misteri aleggiano nella provincia di Vicenza.

Prima capiamo perché il mistero affascina così tanto l’uomo.

I misteri affascinano da sempre forse per il tentativo di ognuno di decodificare, combinare tasselli finché risultino logici alla mente umana, un duello tra intelletti occulti e scientifici.

Siano essi segreti o riservati ai cosiddetti “iniziati” non risale a molto tempo fa, ( dal secondo dopoguerra per l’esattezza ) l’interesse storico per la tradizione esoterica occidentale.

I contributi scientifici producono ricerche continue, così il corpus esoterico acquista importanza sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo.

Nasce a Parigi la prima materia di esoterismo, è l’ “École pratique des hautes études”, il patron è François Secret, titolare fin dal 1964 della cattedra di Storia dell’esoterismo cristiano.

Eppure Vicenza non è da meno.

Basti citare le figure fantastiche di nani, orchi, anguane, folletti e streghe per animare un sottile velo esoterico e mistico.

Una Vicenza noir che aveva la forza di tenere con gli occhi sbarrati i vicentini del dopoguerra durante i famosi filò, che si tenevano nelle stalle dopo il duro lavoro nei campi.

DI SEGUITO TI ELENCO I MISTERI CHE ANCOR OGGI DESTANO DUBBI E STRAPPANO SORRISI

La montagna spaccata

Questa montagna, scavata nella roccia dal torrente Torrazzo nella zona delle Piccole Dolomiti località Recoaro Terme, è legata misteriosamente a delle creature femminili e acquatiche chiamate anguane. Gli abitanti del posto dicono che quando cala la notte le anguane escono con le loro ceste di vimini e vanno a lavare i panni sul fiume. Sono donne affascinanti dai lunghi capelli neri, dal temperamento contrastante, a volte docili a volte pericolose. Le loro movenze ammaliano i viandanti che con la scusa di accompagnarli vengono trascinati in una “busa” ( buca ) profonda per farli prigionieri per sempre.

Il villaggio degli gnomi

Il piccolo popolo degli gnomi ha trovato dimora in quel di Asiago. Proveniente dai paesi del Nord, dopo tanto divagare scoprono i boschi silenti dell’altopiano e decidono di stabilirsi in pianta stabile per sempre. E’ facile scorgerli se vi inoltrate nel fitto bosco della montagna, c’è chi giura di aver persino parlato con loro. Hanno un’altezza di 25 centimetri, sono buoni e simpatici, amano gli scherzi e i bambini. Con l’aiuto dell’immaginazione se vi inoltrerete nella natura incontaminata di Asiago, potreste trovarne qualcuno. Buona fortuna

Villaggio degli Gnomi Asiago

Folletti e salbanei a Roana

Inseguendo uno dei tanti sentieri dei Sette Comuni puoi fare degli incontri strani. Attento alle streghe e ai salbanei, ai folletti e agli orchi vivono nascosti tra i boschi e semmai tu gli fossi simpatico saranno loro a trovarti. Alcuni sono dispettosi e potrebbero farti degli scherzi, non ti preoccupare non hanno mai fatto male a nessuno, solo solo giocherelloni e piccoli discoli alla ricerca di felicità. Pensa che ancora oggi al contadino distratto capita di ritrovare il proprio cavallo da tiro con la lunga coda intrecciata come quella delle principesse, simpaticoni loro.

Il fantasma di Luigi Da Porto

Lo sapete che la famosa novella di Giulietta e Romeo cui Shakespeare prese spunto per la sua magnifica tragedia è stata scritta da Luigi Da Porto? Dopo le vicende della lega di Cambrai, nel 1508 quando Francia, Impero e Papato strinsero alleanza contro lo strapotere di Venezia in Italia, il nobile si ritirò nella sua villa palladiana di campagna “Da Porto Barbaran” a Montorso, perché ferito gravemente.  Fu proprio questa quiete ritrovata e quella piccionaia da dove il profilo dei castelli era ben visibile che nacque la novella di Giulietta e Romeo. Quello che di questa tormentata e melanconica figura possiamo ritrovare venendo qui a Montorso è il suo inquieto fantasma.  Alcuni abitanti dichiarano di sentirne i lamenti e i passi, egli veglia sulla sua villa da secoli orsono.

Diavoli streghe e fate a Costozza

L’area dei colli Berici tra Lumignano e  Costozza è caratterizzata da un tipo particolare di grotta, chiamata il “covolo”. Sono delle vere e proprie stanze scavate nella roccia con l’imboccatura generalmente stretta, una sorta di piccola porticina che funge da ingresso. Un tempo si rifugiano al loro interno gli abitanti della zona per scampare alle incursioni nemiche durante la guerra. La leggenda racconta che oggi vi siano delle presenza arcane, streghe bellissime che potrebbero diventare pericolose per i visitatori solitari. Se ti trovi nei paraggi e senti una melodia soave, se le vedi danzare o girovagare, non disturbarle per nessuna ragione al mondo, si potrebbero arrabbiare e diventare malefiche, tanto che sono in grado di portarti disgrazie, contro cui, neanche il parroco e l’acqua benedetta, potranno fare nulla. Mi raccomando.

I veri Promessi Sposi sono di Orgiano

Questa è la storia che amo di più. Devi sapere che nel 1607 a Orgiano, un paese del basso vicentino, ci fu un processo molto particolare. Da anni i contadini del posto subivano soprusi ed efferatezze da parte di un famigerato signorotto del tempo, un certo Paolo Orgiano che con i suoi feroci “bravi” compiva il ratto di giovani donne.  Dopo tanto dolore finalmente il nostro “Don Rodrigo” fu processato e condannato al carcere a vita. Il mistero si infittisce quando a processo comparvero alcuni personaggi strani: gli amanti contadini Vincenzo e Fiore ( Renzo e Lucia), Fra’ Ludovico Oddi (Frà Cristoforo) e un conte. Quest’ultimo, che nella realtà storica si chiamava Settimio Fracanzan, abitava in villa Fracanzan-Piovene. Sepolto per oltre due secoli in un polveroso archivio veneziano, nel 1819 nella villa, fu ritrovato questo documento che racconta dei presenti e del processo. Troppo simile al noto romanzo dei Promessi Sposi non credi? Ecco si pensa che sia finito fra le mani di Alessandro Manzoni, a coronamento di “segreti rapporti” intercorsi con un tale Agostino Carlo Rubbi, che era funzionario dell’Impero Austriaco, molto pratico di segreti giudiziari. 

Gatta ( in omaggio a Vicenza ) ci cova e come Giulietta e Romeo anche I promessi sposi potrebbero parlare un sano e melodioso dialetto vicentino.

ps: se non mettete un like chiamo le anguane 🙂

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