Confidenze

Franco Trentalance e la sessualità sbagliata

La sessualità condiziona la personalità perché in­fluenza il rapporto con gli individui sotto l’aspetto affettivo e relazionare. Non  va  quindi considerata un segmento stagno della nostra vita, piuttosto una parte fondamentale che ne determina lo stile. In questa intervista con Franco Trentalance ho affrontato il tema della sessualità sbagliata.

Non molto tempo fa era un argomento tabù, di sesso si parlava con amici stretti e tra partner si accennava, ma con discrezione.

Si diceva ” ho fatto l’amore” era­ ramente ” ho fatto sesso” con il mio partner, risultato di preconcetti atavici derivanti da rigidi insegnamenti di etica e buon costume. Poi qualcosa è cambiato, sotto la spinta del consumismo anche il sesso diventa un bi­ sogno da soddisfare a tutti i costi, per evitare frustrazioni che potremmo tradurre con inadeguatezza, perfor­ mance ed egoismo.

Tutto è veloce, tutto si trasforma e il sesso rientra tra i piaceri da consumare in breve tempo, senza far fatica. Possiamo parlare di sessualità malata?

Ho voluto girare la domanda ad un esperto del settore, pornodivo ma anche attore di cinema e teatro, conduttore televisivo e radiofonico: Franco Trentalance.

Con Franco ho approfondito dei temi, sicura che, nes­suno meglio di lui potrebbe aiutarmi.

Caro Franco, secondo te, siamo già arrivati ad un periodo di assuefazione sessuale?

Farei un distinguo tra assuefazione teorica e pratica. L’essere assuefatti da un pensiero lo trovo più difficile, rispetto alla probabilità di averne abbastanza praticando.

La maggior parte degli uomini sviluppano un mondo parallelo del tutto immaginario, nel quale di­ guazzano alla grande, creando sceneggiature e situa­ zioni che mai metterebbero in pratica.

Se questi soggetti non esauriscono la loro creatività mentale, direi che sarà impossibile ne vengano travolti e assue­fatti.

Nella pratica invece ci si potrebbe stancare della mediocrità, del prodotto scadente, quasi mai dell’ec­cellenza.

Un continuo soddisfacimento personale, provo­cato solo virtualmente, può portare a lungo ter­mine ad un calo del desiderio, tanto che il normale non attrarrà più?

Purtroppo il rischio c’è.

Oggi il mercato dei video è di­ventato così dettagliato che qualsiasi perversione può essere compiaciuta.

Esaudire un orgasmo virtuale co­ stante senza confrontarsi con il reale creerà un di­ sturbo, che potrebbe tramutare in ossessione.

Gli adulti sanno che il prototipo di donna proposta sul web difficilmente la troveranno sotto casa.

Il ragazzo giovane invece, scioccato dall’appagamento perfetto, resterà deluso dalla “normalità” che troverà nella vita.

A quel punto rinuncia al confronto o cade in depres­sione. Ecco perché all’allenamento ,come amo chia­marlo, va sempre accompagnato un match. Mai scordarsi di restare con i piedi per terra.

Sottolineo che non è certo impossibile incontrare il partner dei propri sogni, anche erotici, ma bisogna migliorarsi sempre, noi per primi.

Non siamo più abituati al confronto con l’altro sesso, ad affrontare una negazione, alla fatica di una relazione. Si risolve tutto con un link, un sito o un video. Quanto è affascinante invece il corteg­giamento e la conquista finale?

Credo che noi maschietti siamo, sfortunatamente, più avvezzi alla negazione, ci si fa un po’ il callo, per così dire.

Da che mondo è mondo, l’uomo provandoci, mette in preventivo il rifiuto, a differenza di voi donne che ad un “no grazie”, cadete in paranoia.

Sul corteg­giamento avrei, invece, molto da dire. Sono convinto che sia una delle invenzioni più geniali dell’uomo.

Quando due persone si conoscono e si piacciono, ini­ zia una storia. Diventa relazione se, anche dopo es­ sere andati a letto, si ha ancora voglia divedersi e di stare insieme.

Per tutti gli altri casi è solo un compor­tamento di facciata, un corteggiamento fake.

Pur di portarsi a letto le donne, gli uomini assecondano le loro richieste spesso recitando una parte e perpe­trando così la loro natura di seduttori. Il fine giustifica i mezzi? Quasi sempre.

Che cosa ti sentiresti di dire alla miriade di adole­scenti che soddisfano i loro bisogni da soli, velo­cemente e in modo ossessionante?

Prima di tutto di non farlo velocemente, scherzo ovvviamente. Dovremmo far capire loro che la masturba­ zione va benissimo, ma l’attività sessuale di coppia non deve mancare. Se facciamo le cose con consa­pevolezza, senza essere presuntuosi o pretenziosi nei confronti delle coetanee, il sesso sarà vissuto con pia­ cere.

Nella vita ci vuole equilibrio e lucidità, gli eccessi o l’essere convulsivo potrebbe essere “pericoloso”.

Sono da sempre convinta che, un’educazione ses­suale, a partire dalle elementari, possa formare uomini e donne consapevoli, serene e senza tabù, cosa ne pensi?

Forse partirei dalle scuole medie.

Sono d’accordo con te e assolutamente favorevole, ma farei attenzione anche alla preparazione degli insegnanti, per una ma­teria così particolare. Potresti essere il più esperto del mondo, ma se non sai comunicare, rischi di fare danni. Alcuni complessi adolescenziali non svani­scono con informazioni sterili, piuttosto con il dialogo, la fiducia, la serenità e perché no, un po’ di carisma naturale?

Intervista pubblicata su La Piazza
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