Real Life

Il corteggiamento romantico è finito

Il corteggiamento romantico è finito davvero sui libri di storia? Mi sa che lo studieremo come si fa con la filosofia di Socrate. Ma sbaglio se dico che ci sono donne che sono nostalgiche e lo rimpiangono?

Il fatto è che il corteggiamento romantico oggi mette paura. Una donna alza le antenne se riceve un mazzo di fiori anonimo e quel senso di fastidio è causato dal dubbio che dietro ci possa essere un malintenzionato.

C’è poco da fare. Ricevere un dono anonimo o una lettera aleatoria dove i complimenti si intrecciano con le allusioni, le speranze con le aspettative, spaventa.

La domanda quindi è: “Il corteggiamento romantico è finito oppure si è solo modificato?”.

Il New York Times ha dedicato un intero articolo al corteggiamento, affermando che stiamo assistendo alla sua brutale fine. Vorrei conoscere il giornalista che senza mezzi termini lo ha relegato sui libri di storia definendolo morto e sepolto, senza andare al di là di un semplice pensiero.

Il tempo in cui un uomo corteggiava una donna, inviandole doni con la promessa di una vita insieme, è terminato. Mi riferisco a un’epoca remota, così lontana che può essere archiviata come il floppy disk.

L’argomento va però approfondito. E’ davvero così terrificante la fine del corteggiamento romantico?

Osservando l’evoluzione della donna non possiamo negare che, in quasi tutti i campi, aveva poca voce in capitolo. Figuriamoci quando si trattava di corteggiamento. E non serve andare tanto indietro con gli anni. Alla donna era consigliato dimostrare apprezzamento per essere stata scelta. Poco importava chi fosse il pretendente. La famiglia aveva il dovere di sistemare la figlia bellamente.

L’amore non occupava neppure l’ultimo posto sulla lista della spesa.

Ecco perché non è poi così terrificante che le cose siano cambiate: oggi la donna può scegliere.

Chi vuole barattare la libertà di scelta con il romanticismo romantico di un tempo?

Il giornalista del Times, nel suo articolo, si agita perché non esistono più gli appuntamenti.

Di quali “love date” parla non è chiaro. Di fatto gli appuntamenti ci sono, sono cambiate solo le modalità del primo incontro. Come il corteggiamento, mutato nelle dinamiche di approccio.

La differenza, se paragono i tempi di mia mamma con oggi, è che con la tecnologia a disposizione, possiamo sapere ogni particolare dell’altro, prima di concedergli un appuntamento. Inclinazioni sessuali e passioni. Interessi politici e serie tv.  Le persone online sono un mercato aperto a tutti.

Bello quanto svantaggioso.

Se è difficile trovare una donna disposta a sposarsi a 22 anni, fare figli e rinunciare a se stessa. E’ sicuramente più facile variegare le possibilità di relazione, ampliare le esperienze, prima di decidere quando e con chi fermarsi.

Ci sarà sempre una generazione che bastonerà l’etica di quella che la succede. Insomma, se un tempo ci si scaldava abbracciandosi e si faceva pipì sul vaso da notte per non uscire al gelo, si è accettato che il calore del fuoco e il water hanno sostituito in modo soddisfacente le vecchie abitudini.

Per la stessa ragione il corteggiamento ha solo modificato le sue dinamiche. Allora per quale ragione alcuni hanno nostalgia del romanticismo vecchio stampo. E il corteggiamento romantico è finito davvero sui libri di scuola?

Provo a dare una risposta, mentre sorseggio un krug Clos du Mensil con un’amica.

Non v’è dubbio che le regole sono più facili da gestire della libertà.

Spiego il mio pensiero.

I ruoli delineati, per quanto opinabili e soffocanti, sono facili da accettare rispetto alla vasta pianura di scelte e opzioni da prediligere.

Scelte e opzioni significano responsabilità, oltre che possibilità. Significano prendere le redini della propria vita. Significano che a volte le cose potrebbero essere più difficili, ma che le ricompense potrebbero anche essere maggiori – o forse no. La nostra generazione deve fare i conti con lo stato di smarrimento, la gestione dei rifiuti e dell’instabilità sentimentale. Una volta. per quanto incomprensibile, ci si adattava e si imparava ad amare.

Per questo i nostalgici del romanticismo si ancorano al pensiero che il corteggiamento romantico corrisponda a una vita più semplice, facile da gestire e sicura nel tempo.

I bagliori dello schermo di un computer uccidono l’intimità, un tempo presupposto per un corteggiamento romantico. Come conoscere in anteprima la miriade di difetti dell’altro mette al suolo l’infatuazione.

Avere a disposizione una rete più ampia può far ritardare il processo di scelta. Più opzioni uguale più dubbi. Anche se tra la rete forse il pesce giusto abbocca. Arriviamo allo stesso obiettivo, in un modo o nell’altro. Quel romanticismo mascherato da buoni propositi spesso celava grandi delusioni dopo. Forse sentirsi delle dee per qualcuno, anche se per un tempo con scadenza, bastava a dire: “Io sono stata amata”.

Insomma, il corteggiamento romantico fa schifo, tranne quando non lo fa.

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