Galateo e bon ton

Il galateo del saluto nel mondo

Paese che vai usanza che trovi. L’ignoranza non ammette sconti di pena, se vai all’estero devi sapere quali sono gli usi e i costumi del Paese che ti ospita. Partendo dal galateo del saluto iniziamo il nostro viaggio.

Se non sai come si saluta in Asia o in Oriente, cerca in questa lista il Paese di destinazione. Il galateo del saluto nel mondo ti aiuterà a correre al riparo da eventuali gaffes. Si spera.

Nei prossimi articoli parlerò anche delle usanze a tavola e dei gesti. Credo tu concorda quanto può essere imbarazzante per un arabo, essere squadrati con disgusto, dopo aver emesso un gran rutto a bocca aperta, a fine pasto. Il loro rutto equivale al nostro complimento più sincero per il cibo mangiato. Vuoi impedirgli di esprimere il suo gradimento?

Essere gentili con gli altri presuppone essere a conoscenza delle usanze degli altri Stati.

Cerca allora il tuo Paese prima di partire e se non lo trovassi, studia la macroarea. Quindi se la tua destinazione è l’isola di Sipadan del Borneo cercherai Indonesia / Asia / Oceania. Le regole di galateo sono quindi suddivise in macroaree e man mano, la lente di ingrandimento individua le micro.

Partiamo, sei pronta?

Il galateo del saluto nel mondo.

Se nel mondo del business è universalmente accettata la stretta di mano, fatta eccezione per i paesi musulmani, nel contesto sociale ci sono delle differenze, a seconda del continente che visiti.

Europa: noi europei amiamo molto il contatto fisico. Che si tratti di una stretta di mano, una pacca sulla spalla, un abbraccio o di un bacio con varianti che vanno da due a quattro a seconda del Paese. Non si bacia chi non si conosce. Ma serve dirlo? Sapevi che esiste un verso nel baciare? In Italia, per esempio, iniziamo dalla guancia sinistra, mentre nel resto dell’Europa è il contrario. Attenti quindi agli scontri indesiderati. Ci sono delle regole anche sulla stretta di mano, lo tratterò in un altro articolo. Ti basti sapere che la mano morta è inaccettabile quanto il tentativo di ridurla a polpette.

Oriente: nessun contatto fisico quando ci si incontra. Gli orientali non amano toccarsi, lo considerano una mancanza di rispetto, per cui ci si saluta facendo un inchino. Ma anche qui c’è da stare in guardia.

In Giappone esistono tre tipi di inchino. L’Eshaku rappresenta l’inchino informale, ci si curva poco, addirittura si può fare anche un cenno con il capo e va benissimo. Il Keirei è una sorta di riverenza, solitamente utilizzata nel business o prima di un incontro sportivo tra avversari. Ci si inchina di circa 30 gradi. Il Saikeirei è l’inchino più lungo e profondo. E’ rivolto a persone che hanno importanza per te o sono riconosciute come tali dalla società. Si parte dalla vita a inchinarsi e si resta in posizione a lungo, tanto quanto ritieni che la persona sia, per te, importante.

In India si saluta con il Namaste. Se fai yoga ti sarà famigliare il congiungimento delle mani al petto. Namaste significa “Io mi inchino a te”. Gli indiani credono che la propria anima si trovi al centro del cuore per questo la gratitudine della presenza divina ti viene donata con il saluto.

In Tibet non offenderti se ti mostrano la lingua. Il gesto è un modo per portarti rispetto. Questo ha un significato storico per loro. Il Lang Drama, ovvero il “sovrano malvagio“, aveva la lingua di colore nero. Mostrartela testimonia il fatto che la persona non è la sua rincarnazione.

Anche in altri Paesi asiatici come la Cambogia, l’Indonesia o la Thailandia non amano il contatto fisico. Un inchino con le mani giunte al petto è sufficiente per dimostrare rispetto.

Paesi Mussulmani: nessun contatto fisico tra persone di sesso diverso. Il saluto si limita alla mano sul cuore e un leggero inchino. Anche in questo caso ci sono altre versioni che è meglio conoscere. Il saluto più formale e completo si compone di tre gesti in successione: la mano tocca il torace, le labbra e la parte centrale della fronte e viene ripetuto in larga scala quando si fa l’inchino. La persona che lo fa sta comunicando che ti offre il suo cuore, la sua anima e la sua testa. Nel business alcuni mussulmani potrebbero stringerti la mano, ma sarà un gesto leggero e veloce.

Africa: vanno bene le strette di mano e abbracci nelle occasioni informali, ma come in altre culture ci sono diversi modi di salutare. Per esempio nello Zimbawe ci si saluta battendo una volta le mani e si aspetta che l’altro ricambi il gesto. In Mozambico il battito di mani passa a tre volte e si pronuncia “Monì”. In Niger potresti rispondere a un pugno in aria agitato all’altezza degli occhi pronunciando un sonoro “Wooshay”.

Ti ricordi il saluto durante il periodo del Covid: gomito a gomito mantenendo le distanze. Questo è un esempio di come il rispetto nasca dall’educazione e dal sapere come comportarsi per non offendere l’altro. Si chiama galateo

Per ora può bastare, cosa dici? Nel prossimo articolo parlerò dei gesti e i suoi significati nel mondo.

Se conosci altri modi per salutare fammelo sapere, così mi arricchisco. Ciao

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