Galateo e bon ton

UDITE UDITE esce il galateo del turista

Udite udite esce il galateo del turista. Un proclama che pare nasca dall’esigenza di istruire chi visita la città di Siena.

È partita da qui l’iniziativa di consegnare, con la mappa della città, l’opuscolo del galateo del turista.

Appena letta la notizia mi sono immaginata un banditore con in mano una trombetta, dritto come un fuso su di un ceppo, al centro di Piazza del Campo. Due note per intimare il silenzio e “Udite udite: esce il galateo del turista. Chiunque visiti la nostra città è obbligato a seguire le regole di buon costume, sotto pena di ammenda”.

Un’iniziativa che ha in sé il sapore del galateo ma che presume la certezza della maleducazione di chi, ospite in casa d’altri, imbratta strade e giardini non curante dell’altrui interesse.

Sebbene sia di comune accordo che il galateo e le buone maniere siano ormai parte di un medio, che non è il dito, ma evo, pare che un suo ritorno sia un’urgente esigenza. Il galateo come rifioritura di un nuovo rinascimento. Al contrario, si finirà sui libri di storia come la generazione più zozzona e sbrandellata di tutti i tempi.

Siamo incivili? Sì, lo siamo.

Manca l’educazione e il rigore, a parere mio, quello che si imparava dai nonni del secolo scorso, che avrebbero acquisito i nostri genitori e che avremmo dovuto insegnare ai nostri figli. La catena si è interrotta, ma in che punto della filiera educativa?

Chiunque veda una persona gettare una carta a terra, un mozzicone di sigaretta, o un qualsivoglia oggetto in plastica, si indigna. Ma siamo il popolo che nasconde la mano, le stesse persone potrebbero in un momento di distrazione, fare altrettanto.

Ancora oggi aborro chi entra in una chiesa in minigonna e top, calzoni corti e canottiera. E’ come la peste di Giustiniano, solo che i morti sono lo stile, il buon gusto, l’educazione e il galateo.

Non riesco ad abituarmi al “tutti liberi”, al “fai ciò che ti pare è un tuo diritto”. Il buon senso inizia quando tieni conto dell’altro. In casa tua nessuno ti vieta di girare in mutande, fuori le sue mura, anche no.

Per la stessa ragione di essere costretta a vedere uno stile scalcagnato e sciatto, mi si garantisca l’inverso, la mia volontà di non vederlo.

L’editto di Siena invita i turisti a godere del verde cittadino rispettando le regole del galateo. Come a ricordare che se facessi un pic-nic dovresti lasciare pulita l’area. L’abc del buon vivere. Ti hanno mai insegnato a sparecchiare una tavola dopo aver pranzato? O esiste l’opzione di lasciare le stoviglie sporche sul tavolo nella speranza che passi una buona anima che sistemi. A me pare tanto la filosofia dell’ovvio.

Se dobbiamo insegnare ai turisti, che in lista dovrebbero venire sempre dopo i cittadini, come ci si comporta in casa d’altri, significa che i turisti sono degli sporcaccioni a prescindere. Vengono nelle nostre città e fanno i maiali. Si svuotano le tasche mentre camminano e spargono immondizia gettandola dal finestrino dell’auto in corsa.

Noi, cittadini italiani invece, siamo l’esempio integerrimo della buona educazione, il non plus ultra del rispetto. Ma quale Plasmon, il nostro nutrimento è latte e bon ton.

Ma per piacere. Se c’è un popolo che ha bisogno di imparare le buone maniere e il galateo siamo proprio noi.

Ne sono convinta, da molto tempo ormai, che il galateo dovrebbe essere una disciplina insegnata a scuola. Per galateo non intendiamo solo il saper posizionare correttamente dei bicchieri o le posate su una tavola. Il galateo è l’insieme delle regole che permettono di far sentire l’altro bene, di valorizzarlo, di non metterlo in imbarazzo.

Un bambino che impara come entrare in empatia con i suoi compagni, con l’ambiente che lo circonda, sarà un adulto consapevole e non avrà bisogno di leggere in un opuscolo come ci si comporta quando visita una città.

Concludo facendo una riflessione. Nel“Tourism etiquette guide” spero sia insito il messaggio di responsabilità delle nostre scelte. Questo presuppone che le nostre convinzioni personali e il nostro egoismo sia inumato in nome del bene comune. Nel frattempo, grazie se sei arrivato fin qua.  

Nel prossimo articolo vediamo qual è il vademecum del turista perfetto secondo il galateo.

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