Galateo e bon ton

Il significato dei colori nelle diverse culture

Trattare un argomento così vasto e soddisfare ogni curiosità, è molto difficile. Il significato dei colori nelle diverse culture che tratterò non tiene conto di un importante fattore. L’effetto che il colore ha nella percezione personale.

Sarebbe dispendioso individuare o ancora peggio intrappolare il gusto di ognuno. Le ricerche che ho svolto considerano gli aspetti più facilmente riconosciuti o quelli che meritano una riflessione.

Il colore comunica, ma necessita di una presentazione, se lo si confronta con gli usi e costumi nei diversi Paesi del mondo.

Attenta a regalare fiori gialli a un fidanzato russo, equivale a mollarlo. Oppure se regali fiori bianchi in Giappone ti chiederanno chi è morto. Conviene saperlo, non trovi?

Allora partiamo e vediamo il significato dei colori nelle diverse culture.

Chi porta il giallo vagheggia in fallo.

Il giallo è uno di quei colori presenti già nell’antichità. Era infatti facilmente reperibile dall’ocra. Per questo, il più utilizzato nell’arte preistorica. Di seguito, gli antichi Greci e poi i Romani, continuarono ad amarlo, associandolo sempre alla positività. Fu solo in seguito, nel Medioevo, che il colore giallo assunse un’altra connotazione. La scoperta del color oro, molto più brillante e luminoso, mise in ombra il giallo, più spento e quindi triste. Guarda un po’. In inglese giallo si dice yellow e yell è urlare. Nel tempo, infatti, il giallo diventò simbolo del pericolo. Non a caso tutti i cartelli stradali indicano attenzione.

Il giallo simbolo di prostituzione. Nell’antica Roma le prostitute, chiamate “flava coma”, per via dei loro capelli biondi, si riconoscevano perché indossavano una tunica corta di velo giallo. Cosa c’entrino i romani con i cinesi non lo so. Fatto sta che in Cina, il giallo è il colore della sessualità. Per cui se ti invitano a vedere un “film giallo” non aspettarti un noir o un thriller, ma un film porno. È difficile però trattare il colore giallo parlando della Cina, perché è anche il colore regale. Tradizionalmente era il colore dell’Imperatore. Simboleggia il potere e la regalità. Forse dopo la rivoluzione cinese le cose sono cambiate. Da regale a pornografico. In verità non ho trovato spiegazioni in merito. Per chiudere con un’altra connotazione negativa, non serve ricordare di che colore fosse la stella ebraica durante il nazismo.

Nel nostro Paese dici “giallo” dici “gialli”. L’intero genere narrativo di romanzi polizieschi è di colore giallo. Mentre in Russia il giallo distingue le riviste di pettegolezzi e scandali. La nostra cronaca rosa in Russia è la cronaca gialla. Amatissimo dai piccoli e non a caso dal neuromarketing, il giallo è comunque sinonimo di entusiasmo e allegria.

Mai regalare fiori gialli in Russia e in molte zone dell’est Europa, perché porta male. Lo stesso equivale per il Cile e il Messico. A meno che il messaggio non sia che stai per lasciare quella persona. In Brasile il giallo è il colore che porta fortuna ai nascituri. Per questo motivo i bambini indossano quasi sempre tutine di questo colore.

Attenzione. Se vedi un cane con un nastro giallo intorno al collo o al guinzaglio, il suo padrone ti sta comunicando un messaggio. E’ un cane che potrebbe avere problemi con altri cani, con alcune tipologie di persone o con i bambini.

Il significato dei colori nelle diverse culture

Rosso di sera bel tempo si spera

Non esiste cultura che non abbia amato e che ami il colore rosso. È vibrante e richiama subito l’attenzione. Non a caso in Occidente le “case a luci rosse” sono simbolo di eccitazione e adrenalina. La segnaletica stradale che indica pericolo e le decorazioni natalizie sono la capacità contraddittoria che ispira questo colore. Il rosso è passione e amore. Già nel Medioevo le spose vestivano di rosso ed è per antonomasia il colore della festa di San Valentino.

In Oriente il rosso è simbolo di prosperità. Infatti, in Cina è costume regalare buste di colore rosso con dentro dei soldi. Gli addobbi dei ristoranti cinesi, con le loro preziose lanterne, sono rossi.

Ma in Africa il colore rosso è lutto. In Occidente, l’unica eccezione dove il rosso è indossato per un lutto è per un funerale papale. Non vedrai mai un buddista scrivere un nome di una persona con la penna rossa, a meno che non sia trapassata. In India il rosso è come il nostro bianco, significa purezza. Ecco perché le spose si vestono di rosso. Il rosso per il popolo ebraico è severità e giudizio. In Spagna per esempio è il colore portafortuna. Quando nasce un bambino, la madrina o la suocera porteranno in dono un oggetto rosso. Nello specifico, meglio un indumento.

Il significato dei colori nelle diverse culture

Arancione: il colore più fiammeggiante del pianeta

Ti piacerà sapere che l’arancione è abbinato al secondo Chakra, simbolo dell’armonia interiore, di creatività e ambizione. Come avrai notato i monaci buddisti indossano l’arancione, come simbolo di spiritualità. Diventa sacro per gli induisti e per i protestanti irlandesi.

Una curiosità che merita la tua attenzione. Hai mai sentito dire che le carote sono arancioni per merito della famiglia d’Orange?

E’ una grande bufala, anche se è bello crederci.

La storia delle carote arancioni è questa che ti racconto. Ma, se non è di tuo interesse, passa al colore verde che trovi oltre.

Dice la leggenda: gli agricoltori olandesi iniziarono a sviluppare e coltivare varietà arancioni della carota in segno di rispetto per la Casa d’Orange-Nassau (il casato di Guglielmo I). Le carote, diventate popolari, si diffusero in tutto il mondo, per questa caratteristica tonalità arancione.

A questo punto possiamo dire che questa parte della storia – quella che riguarda le carote – è totalmente falsa.

Le carote selvatiche, inizialmente di colore bianco o giallo pallido, sono cambiate in viola e gialle, quando le persone hanno “addomesticato” per la prima volta l’ortaggio. Si parla di quasi 5.000 anni fa e ci troviamo nella zona dell’altopiano persiano. Queste carote “domestiche” furono successivamente divise in due classi principali: il gruppo asiatico, coltivato intorno all’Himalaya, e il gruppo occidentale, che cresceva in gran parte in Medio Oriente e Turchia. Le carote gialle nel gruppo occidentale probabilmente sono mutate in tonalità più arancioni, che gli agricoltori hanno poi piantato selettivamente.

Il significato dei colori nelle diverse culture

Verde d’invidia

Forse nella scala colori il verde è il colore più ambiguo. Tanto è simbolo della vita, quanto della sfortuna. Il quadrifoglio porta fortuna è verde, come lo è il tavolo da gioco.

Se per molti popoli il verde non era neppure preso in considerazione, perché ritenuto insignificante rispetto al rosso, al giallo, per gli egizi era molto importante. Persino Dio Osiride era chiamato “il Grande Verde”, ovvero il Dio che rinasce dopo la morte. Il verde quindi è il colore sacro e religioso del mondo islamico e musulmano. Per questo motivo non lo indossano mai durante la loro vita quotidiana. Se in Oriente, in Europa e negli Stati Uniti è simbolo di rinascita e salvezza, (vedi la croce della farmacia) in Scozia è il colore porta sfortuna. Meglio evitare di indossarlo. Vale lo stesso principio per la Cina. Il termine “cappello verde” è omofono delle parole “avere le corna”. Credo che nessuno abbia voglia di indossare un cappello verde e far sapere a tutti la tua situazione sentimentale. Nella teoria dei colori Goethe scrisse della tinta come una rassicurante, adatta al riposo e al convivio. E se lo dice lui.

Il significato dei colori nelle diverse culture

Ci sono intenditori di blu così come esistono intenditori di vino.

Il blu ha tantissime differenze nelle diverse culture. In Cina il blu è sinonimo di tormento, fantasmi e morte. Se siete a teatro, e individuate un personaggio colorato di blu, quello è il cattivo.

Ha una connotazione negativa anche in Turchia e in Asia centrale perché rappresenta il lutto.

Ma nelle altre parti del mondo il blu è lealtà e fedeltà. Le stesse spose italiane sono invitate a indossare qualcosa di blu il giorno del matrimonio. L’anello di fidanzamento, se ha una pietra blu, significa che il partner è fedele.

Premi e riconoscimenti nel Regno Unito e in Inghilterra sono spesso blu, in segno di elevata considerazione. Tuttavia, gli stessi inglesi, se si sentono tristi, usano le parole “feeling blue”.

Che stranezza vero?

I tedeschi con il loro “Blau Sein” vogliono intendere di essere ubriachi. Ma questo modo di dire ha una ragione storica. Un tempo gli alcolici contenevano tinture di colore blu. Quando le urine si tingevano di questo colore era chiaro che si fosse abusato di alcol. Poi l’espressione nel tempo è rimasta.

Per noi italiani, il blu è il colore di rappresentanza. Blu sono le magliette della nazionale di calcio, per esempio.

Il blu era il colore delle ragazze e il rosa quello dei maschietti, prima che il marketing americano rovinasse tutto.

In Thailandia è comune indossare il blu di venerdì e chiunque nasca il venerdì può adottare il blu come suo colore personale.

Come tutti abbiamo imparato, il blu è il colore di internet: da Facebook, LinkedIn Microsoft a molte homepage di molte testate giornalistiche. Non è un caso, il blu rappresenta la vita quotidiana, quella reale.  

Il significato dei colori nelle diverse culture

Il viola è nato un giorno di primavera in un campo di lavanda.

Viola è magia e mistero. Ma anche consapevolezza spirituale, per i cinesi almeno questo rappresenta. Non a caso i loro vicini giapponesi chiamano “La città proibita di Pechino“La città proibita viola”. Essendo la combinazione tra il rosso e il blu (lo Yin e lo Yang) rappresenta l’armonia dell’universo. Restando in tema il viola è il colore delle Accademie di Teologia in Francia.

Le vedove in Thailandia vestono di viola.

Colore vietato in teatro. Nel Medioevo, per i quaranta giorni quaresimali, erano vietati rappresentazioni teatrali o qualsivoglia spettacolo. Per questo il viola, colore tipico delle liturgie, fu odiato dagli artisti. Ancor oggi ,se vai a teatro, evita di indossare il colore viola. Siamo moderni, ma certe tradizioni non muoiono mai.

Ti piacerà sapere che esiste la prosa viola.

Quella scrittura pretenziosa o eccessivamente impreziosita. Anche all’interno di un paragrafo, se le parole sono lunghe e insolite, viene chiamato “passaggio viola”.

La “foschia viola” è uno stato mentale annebbiato dalla droga, in particolare quella dell’LSD, che aveva una capsula viola in origine.

Altra curiosità è lo scoiattolo viola. Questo termine viene utilizzato dai cacciatori di teste (head hunting) quando trovano un candidato per un lavoro perfetto. Istruzione, esperienza e qualifiche. In pratica il candidato è raro come lo scoiattolo viola.

E’ anche un colore regale. Elisabetta I indossò il viola al banchetto per la sua incoronazione
(1559) e alla sua morte (1603), la bara venne avvolta in velluto viola.


Il significato dei colori nelle diverse culture

Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera.

Per questo colore dovrei dedicare un intero articolo. Anche solo per citare il mio amato Caravaggio, che usava il nero per illuminare il suo pensiero. Nero come dress code più amato da Coco Chanel. La ricerca della luce nel nero più scuro. Parliamo però del colore nelle diverse culture. Per cui, iniziamo.

Se in Occidente è considerato il colore del lutto e dell’oscuro, in Kenya è l’opposto. Per i Masai il nero è un porta fortuna. La spiegazione sta nel cielo. Il nero porta piogge e quindi ottimi raccolti.

È il colore del potere e del lusso, oltre che dell’eleganza. In alcune cerimonie importanti il nero è d’obbligo, come lo sono alcune insegne di alte cariche in diverse associazioni.

In ambito religioso è stato scelto nel Medioevo per gli abiti dei sacerdoti, come simbolo di umiltà, vista l’ assenza di colore. Nero come colore del dolore e della superstizione. Così il gatto, il corvo o in generale ogni animale di colore nero è portatore di sventura.

In Egitto il nero era considerato sacro e i Maestri erano soliti utilizzarlo come simbolo di Unità, di Conoscenza, di Essenza Pura. Ancora oggi in Giappone i Kimoni utilizzati in cerimonie formali sono neri.

Il significato dei colori nelle diverse culture

Il bianco è il colore sfacciato del pudore.

Bianco come la neve, come gli angeli e la purezza. Non ha bisogno di molte spiegazioni questo colore devoto alla spiritualità e alla pulizia. In una camicia bianca la più piccola macchiolina si vedrà. Ecco perché gli abiti del Papa e di molti guru spirituali sono di questo colore. Pensa ai camici dei medici considerati come esseri che hanno dei superpoteri, quasi divini.

Ognuno che affermi di avere un carattere limpido e non corrotto come i politici indiani, per esempio, indossano abiti bianchi per elevare la loro immagine.

La sposa in occidente veste di bianco per indicare la castità e purezza. Questo almeno era lo spirito di settanta anni fa. Il bianco respinge ogni energia negativa, anche se in alcuni paesi orientali è associato al lutto e alla morte. Il primo Kimono della sposa giapponese è bianco. Rappresenta la morte del suo stato di ragazza e l’inizio di una nuova vita. Poi cambia colore, durante la cerimonia. Ecco perché non devi regalare fiori bianchi agli orientali se non vuoi che ti venga chiesto: “Chi è morto?”

Ti è piaciuto, ti ha fatto scoprire cose che non sapevi? Fammelo sapere. Ti saluto con una frase del nostro Principe napoletano:

Era una donna meravigliosa, con gli occhi verdi, i capelli rossi, l’abito azzurro e le scarpe gialle. Volete sapere come è andata a finire? In bianco”.
(Totò)

Durante la mia ricerca mi sono imbattuta in una tesi presentata da Anna Bertazzo, cui ho preso alcuni spunti per i colori del lutto. Vi lascio il link

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