Galateo e bon ton

Evitare figuracce imparando i gesti nel mondo

I gesti nel mondo fanno parte della comunicazione non verbale.  Vediamo allora come evitare figuracce imparando i gesti nel mondo. E perché no, saperne un po’ di più.

Fa discutere molto la comunicazione non verbale. Per chi ne capisce, è un vero e proprio linguaggio. Si può imparare, non certo improvvisare una giusta interpretazione, ma il corpo non mente, dicono gli esperti.

Ciò che mi preme raccontare è come un gesto fatto a Londra, possa essere interpretato in modo sbagliato se lo fai a Dubai.

Pronta? Partiamo. Ecco come evitare figuracce imparando i gesti nel mondo

Iniziamo subito con un segno universale.

La “V” di vittoria. Si fa con il palmo della mano rivolta verso te stessa e con il dito medio e l’indice alzati.

Significa pace o appunto vittoria. L’iniziale “V” di vittoria è diffusa in tante lingue. Si dice sia la “V di Churchill”, ma non è del tutto esatto. Ignorano la storia.

Fu il parlamentare Victor de Laveleye a proporre ai suoi connazionali, durante il Conflitto Mondiale, di utilizzare la lettera V quale segno di riscossa. Sia nei gesti che come simbolo scritto.

Solo successivamente Winston Churchill la rese popolare in tutta Europa.

In Inghilterra diventa un gesto offensivo, se il palmo della mano è rivolto verso l’altro.

Il 70 % delle V sui social sono un invito ad “andare a quel paese“. Proprio per il verso sbagliato in cui si fanno i selfie. Per cui attenzione.

Per essere precisa, ti racconto una leggenda sulla nascita del segno della “V”.

Siamo nella famosa “Guerra dei Cent’anni”. Gli arcieri inglesi erano molto temuti per la loro precisione nel colpire un obiettivo.

Durante lo scontro, per schernire i francesi, gli inglesi mostravano le due dita, con il dorso della mano rivolta a loro in segno di scherno.

Come a dire “le vedete le dita”, le useremo contro di voi. Ma se qualche inglese veniva catturato, sapeva a cosa sarebbe andato incontro. Avrebbe perso entrambe le dita.

Il disarmo più efficace del nemico.

Vuoi provare il carcere duro in Arabia Saudita o in Messico? Fai il gesto della “V” inserendoci il naso in mezzo. Equivale a scavarsi la fossa da soli.

Passiamo a un altro segno universale.

L’ Ok

La domanda è: “Come è possibile che un simbolo di indubbio significato può trasformarsi in qualcosa di veramente offensivo?”

In Italia lo scopriamo nel 1943, quando le truppe statunitensi sbarcarono in Sicilia. Collegare il pollice e l’ indice formando un cerchio, con il palmo della mano aperta e le altre dita dritte, significava che stava andando tutto bene. Nella cultura araba però è il simbolo del malocchio. Anche in Russia, Brasile, Colombia, Portogallo e in Francia del Sud, assume una connotazione offensiva. E’ come fare il nostro dito medio. In Giappone se vuoi parlare di soldi, fai l’ok. E’ un po’ il nostro sfregamento con il pollice e l’indice, quando vogliamo far capire che stiamo parlando di denaro.

Indicare o chiamare qualcuno

Se nel galateo è caldamente consigliato non indicare mai nessuno con il dito, ci sono delle scappatoie che è carino conoscere. Per esempio, utilizza l’intera mano aperta per segnalare una persona o una cosa. Ma, se sei in Giappone, mi raccomando le mani tienile in tasca. Perché sia in Malesia che in Giappone si indicano con il dito solo gli animali. Mai e poi mai le persone. Anche a Singapore e nelle Filippine muovere l’indice, per chiamare qualcuno, può metterti in guai seri.

Dita incrociate

Se vuoi augurare a una persona, buona fortuna, incrocia le dita. Ma non farlo in Russia perchè vuol dire NO. In centro America è un gesto molto offensivo. In Vietnam è il simbolo dei genitali femminili ed è un insulto fare il gesto rivolto a un uomo. In Spagna e in Argentina equivale a uno scongiuro. Mentre in Cina rappresenta il numero 10. Ora una pillola di storia. Le origini del gesto risalgono a quando i cristiani, per non essere scoperti dai loro persecutori, si inventarono un gesto poco vistoso, a forma di croce, come segnale per riconoscersi.

Le corna

Conosciamo il suo significato perché ci troviamo nella parte del mondo in cui è arcinoto. Il coniuge è un infedele. Ma se le rivoltiamo verso il basso scongiuriamo la sfortuna. Come fa il toro quando colpisce a cornate qualcosa o qualcuno. Noi ci scherziamo molto, ma nei paesi come la Colombia, il Portogallo, la Spagna, il Brasile e i Paesi Baltici, il simbolo delle corna lo prendono molto sul serio. Per cui attenzione.

Le corna nel movimento hippy erano molto in uso perché significavano “peace and love”. Finché Ronnie James Dio, il metal di origini italiane, lo usò nei suoi sconcerti per ricordare la nonna italiana. Divenne così un gesto iconico e riconosciuto da tutti i rockettari. Ma le dita sono tre. Attenzione.

Altri gesti che potrebbero servirti.

Scuotere la testa

Per dire SI’, i bambini scuotono la testa dall’alto in basso. Per dire NO la scuotono da destra a sinistra. Ma se sei in Grecia e in Bulgaria stai all’occhio, è esattamente il contrario.

Pillole per evitare figuracce imparando i gesti nel mondo:

  • Mangiare con la mano sinistra è uno scandolo in India e nel Medio Oriente
  • Una bella multa se ti beccano a masticare chewing gum a Singapore
  • Le mani mai in tasca se ti trovi in Giappone o in Corea el Sud.
  • Non ti soffierai mai il naso in pubblico se ti sei in Cina, Giappone o Arabia Saudita.
  • Schiamazzi o ridere in modo chiassoso è ritenuto maleducato in Giappone.
  • In Cina, Russia, Thailandia e Filippine non si deve finire tutto quello che c’è nel piatto.
  • Mai sedersi dietro in un taxi in Olanda, Scozia, Australia e Nuova Zelanda.
  • Mai lasciare la mancia in Giappone e Corea del Sud è offensivo.

Prossimo articolo sul significato dei colori nel mondo, sempre per saperne qualcosa in più ed evitare brutte figure. Hai letto come si saluta nel mondo?

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