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Il sindaco di New York fa causa ai social media

“Sono una tossina e li tratteremo come il tabacco e le pistole”. A pronunciare queste parole è stato il sindaco di New York che fa causa ai social media. Una battaglia iniziata due anni fa e che vede Eric Adams dichiarare guerra contro i colossi del Web.

Nel 2022 il sindaco Adams aveva inveito con parole pesanti chiedendo maggiori responsabilità ai giganti del Web. E ci ritorna con un’azione legale contro Facebook, TikTok, ByteDance, Instagram e YouTube e Snapchat. Sono accusati di “…manipolare e assuefare intenzionalmente bambini e ragazzi alle applicazioni dei social media..”. In soldoni i social influiscono negativamente sulla “salute mentale” degli adolescenti.

«Così come è stato fatto con il tabacco e le pistole, tratteremo i social come un altro pericolo per la salute pubblica e ci assicureremo che le società tecnologiche si assumano la responsabilità dei loro prodotti» .

Se i giovani vanno protetti, gli adulti devono sottostare a delle norme cautelali per un uso salutare dei social. Per esempio impedire di avere uno smartphone fino al compimento del quattordicesimo anno d’età, impedendo così di aprire profili su queste piattaforme.

Si è di fatto paventata l’ipotesi che ci sia un legame tra la depressione e gli stati d’ansia con il tempo trascorso on line.

Un portavoce di Meta ha dichiarato che l’azienda è impegnata affinché i ragazzi abbiano “esperienze online sicure e adatte alla loro età”, mentre TikTok ha detto che continuerà a lavorare per migliorare. Il portavoce di Google, Jose Castaneda, ha invece bollato le accuse di Adams come “semplicemente false”, sostenendo che il gigante di Mountain View abbia già “costruito servizi e politiche per offrire ai giovani esperienze adeguate all’età e ai genitori controlli efficaci”.

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